Avevo sempre pensato che sarebbe stato un ricominciare da
zero, una tabula rasa da ricostruire e sui scrivere senza un passato, senza una
storia. Un nuovo inizio da sballare.
Poi… poi sono tornata alla Terra di Mezzo e tutto ha preso
una dimensione nuova.
Ho camminato e guidato senza pensare, lasciandomi sopraffare dalle sensazioni, dai ricordi, dagli odori, dai colori.
Ho camminato e guidato senza pensare, lasciandomi sopraffare dalle sensazioni, dai ricordi, dagli odori, dai colori.
Ed è stato il pomeriggio di giugno di una piccola passeggiata
a Punta Ala con un passeggino e la consapevolezza di due lineette colorate di poche
ore prima.
Ed è stata la casa che ci ha visto diventare famiglia, la
porta che si è aperta e la sensazione che fosse la nostra prima casa, quella
giusta per i nostri sogni e per il nostro amore.
Ed è stata la strada dell’ultimo viaggio in due e di quello
di ritorno in tre, e poi, qualche mese dopo,in quattro. Quel monte che ci
salutava pieno di luci e ci accompagnava a scoprire i nostri figli mi parlava
di calma e serenità.
Ed è stata la scuola in cui i Patati hanno conosciuto i loro
primi amichetti, quelli che oggi li aspettano per giocare insieme.
Ed è stato un turbinio di sensazioni, come un vento leggero
che increspa la pelle e forte che scuote il cuore.
E poi è stata quella casa che aveva il nostro nome sopra ma
che non parlava di noi. È stato un modificarne il linguaggio per riconoscersi e
capirsi, finalmente.
Ci sono posti in cui nasci, in cui vivi, in cui cresci e poi
ci sono posti in cui getti i tuoi semi, in cui la vita ti inzuppa di emozioni e
lacrime, in cui ogni angolo è pezzo del tuo puzzle.
Ci sono posti a cui appartieni, e arriva semplicemente e meravigliosamente il momento di riappropriartene.
Ci sono posti a cui appartieni, e arriva semplicemente e meravigliosamente il momento di riappropriartene.