lunedì 10 giugno 2013

distacchi e gradini

Doveva essere una boccata d'aria e invece alla fra le è presa male, a sto giro.
S'è lasciata indietro i patati e il Marito Paziente e se n'è venuta sola soletta sul suolo natìo per partecipare, venerdì, al matrimonio di Amico Fraterno (che è una delle tre persone, famiglia esclusa, per cui la fra prende in considerazione due voli intercontinentali in meno di 10 giorni).
E niente, stavolta è stato pesante.
Sapersi lontana, di un lontano che significa quasi due giorni tra organizzazione e viaggio, dai suoi figli è stata una cosa pesante. Ma così pesante che, nonostante il bisogno di staccare e la bellissima occasione, alla fra era passata la voglia di partire.
Poi si è resa conto che la vita è fatta di distacchi. Inizia con un distacco, finisce con un distacco e per ogni fase di crescita ce ne sono di più o meno grandi. Alla fine si cresce per autonomie conquistate o concesse.
Questa, è evidente, è stata un'occasione di crescita solo per la fra: i patati sono relativamente abituati all'idea che mamma sia lontana, è capitato che loro fossero dai nonni e noi, o anche solo io, fossimo alla Terra di Mezzo ma soprattutto i patati non hanno alcun concetto della distanza sia nell'obiettività di una misura fisica che a maggior ragione nel concetto astratto di distanza in termini temporali.
Invece la fra ha piena coscienza di entrambi gli aspetti, per questo non s'è voltata dopo aver salutato... altrimenti sarebbe ancora lì.
Un altro gradino da cui guardarsi intorno, un altro punto di partenza della propria genitorialità.
Altri confronti con se stessi e i propri limiti.
Altre sfide, altre paure.
Non si finisce mai di stupirsi di poter e dover crescere ancora.


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